Gli Spazzi

77 arti, Forti era legato da profonda ami- cizia sia a Sicher che agli Spazzi, come documentano alcuni scritti, alcune foto e le opere di Carlo e Attilio che ancora si trovano nella collezione della Galleria d’Arte Moderna che porta il nome di Forti. Una galleria costituita- si proprio grazie alle sue donazioni, in termini sia di opere che di sede, in quel palazzo che l’ha ospitata per molti anni per suo preciso volere testamentario, oggi purtroppo ingiustamente e ottu- samente disatteso. Nelle sue collezioni si trovano i medaglioni con i ritratti di Giulietta e Achille Forti (foto 81a, 81b) , gli stessi che appaiono nella tomba di famiglia, il Busto di Arrigo Forti , un putto che regge una conchiglia, forse elemento decorativo di qualche fon- tana, una testa di Contadinella e un volto di bimbo Birichino (foto 82a, 82b) , tutte attribuite al solo Carlo e databili tra il ’20 e il ‘25. In nome e nel ricor- do di Attilio Spazzi, Achille Forti ave- va fatto anche istituire un premio alla Scuola d’Arte Applicata all’Industria che, come abbiamo visto, Attilio aveva frequentato tra i primi allievi e di cui Carlo era divenuto poi direttore. Nel- la tomba Forti la figura femminile dal capo velato, seppur in piedi e nell’atto di compiere un passo, richiama quelle delle dolenti che trent’anni prima i gio- vani Carlo e Attilio avevano ideato per la facciata del Monumentale. Le opere più tarde che possiamo al momento inserire nel catalogo di Car- lo Spazzi sono il grande Cristo (foto 83) , col capo reclinato e coronato di spine, seduto sulla tomba di Celestino Gerard, datato al 1926, e il Ritratto di 82a 82b

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