Gli Spazzi

70 emergere dal marmo e dissolversi in esso. Se bisognerà attendere fino al 1921 per avere un’opera di Bistolfi a Verona – il Monumento a Cesare Lom- broso –, le seducenti figure femmini- li, dalle sagome allungate e flessuose, còlte in pose dinamiche, avvolte in sventolanti drappeggi, imperano non solo nella scultura del piemontese, ma anche nella pittura, da Boldini a De Nittis. Uno stile che a Verona si respira nelle tele di Alfredo Savini (come nel Ritratto di figura femminile in nero , del 1903, conservato alla Galleria d’Arte Moderna Achille Forti di Palazzo della Ragione) maestro di un’intera genera- zione di artisti all’Accademia Cigna- roli. Carlo e Attilio firmano ancora al cimitero di Verona in questi anni i Mo- numenti funerari Barbarich e Martinelli (foto 74, 75) , con il Cristo nella lunetta, e il busto in pietra tufacea per Angelo Isotta (foto 76) . 71 76

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