Gli Spazzi

66 Monumento a Fedele Lampertico (foto 61) rimanendo allineato, nonostante i grandi cambiamenti che nel frattempo avevano movimentato il mondo delle arti, ai suoi stilemi ancora di successo. Carlo tornerà invece a rappresentare Giacomo Zanella in un busto (ante 1928) collocato nella Salita del Pincio a Roma (foto 62) . Gli anni ’90, dopo la scomparsa del padre Grazioso, sembrano rappresen- tare un vertice nella produzione scul- torea dei due fratelli che lavoreranno intensamente nel cimitero veronese. A firma “Spazzi” viene realizzato nel 1893 il fiero Ritratto di Edoardo Ba- der (foto 63) , con lo sguardo vivo e le superfici vibranti di luce, in una tom- ba terragna ai piedi dello stilobate del Monumentale di Verona. Una tomba di cui gli Spazzi quasi certamente sono autori anche del disegno d’insieme che richiama il Monumento Franchini , improntato all’eclettismo che tanto piaceva evidentemente all’élite cultu- rale della città. Ma la committenza più impegnativa arrivava nel 1898 con il Monumento Pindemonte Mo- scardo, oggi Antonini (foto 64) . È in- negabile che qui sia arrivata l’eco dei meravigliosi angeli, androgini e con- turbanti, con cui Giulio Monteverde andava costellando i cimiteri d’Italia, da quello della tomba di Galeazzo Massari a Ferrara, completata alla fine 65a 65b

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