Gli Spazzi

60 modo in questi anni. La committenza nell’ambito del cimitero veronese comprese anche il profeta Ezechiele , rea- lizzato nel 1883 (foto 49), non più esistente, che pronunciava dall’alto del pantheon di ingres- so, rivolto verso il lato interno, le parole ancora oggi scolpite sul frontone: “Ossa aride audi- te verbum domini”. Negli stessi anni Grazioso scolpisce, sempre con l’aiuto di Carlo, le figure delle prèfiche velate e dolenti sulla facciata del recinto del Monumentale che finalmente dopo quasi sessant’anni di lavoro si stava completando (foto 50) . Anche i frontoni dei due pantheon laterali saranno completati all’inizio del nuovo secolo da gruppi (foto 51a, 51b) che sono andati purtroppo persi: in una foto (foto 52) proveniente dall’archivio della Biblio- teca Civica che mostra il cimitero con i pesanti danni da bombardamento durante la ricostruzione, si intravede uno dei gruppi rimasto (sembrerebbe) integro. Ma poiché anche il gruppo della facciata con l’ Angelo della Resurrezione (originaria- mente eseguito negli anni ’90 dell’800 dagli scultori Poli) è stato rifatto negli anni ’60 del ‘900 dallo scultore Gino Bogoni 33 , l’ipotesi più credibile è che la tenerezza della pietra tufacea “galina”, proveniente dalla zona di Avesa e presumibilmente utilizzata, non abbia resistito alle intemperie. L’intenzione di sostituire tutti cinque i gruppi esistenti sui frontoni, di fatto avvenne solo per il gruppo in facciata. Conferma la tendenza della bottega al rinnovamento anche il medaglione con il Ritratto di Gio- vanni Arrivabene all’Accademia di Belle Arti di Mantova – città dove già il nonno Antonio nel seco- lo precedente aveva lavorato con successo – firmato genericamente “SPAZZI da Verona” intorno al 1881 (foto 53) . Significativa in re- 33 La foto del gruppo rifatto a mano di Bogoni è riprodotto nella monografia a lui dedicata da Francesco Butturini. 52 53

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