Gli Spazzi
37 non sono sempre così brillanti, anzi, forieri per lui, soprattutto in questo caso, di parecchie critiche negative. Dieci anni furono anche per Barbieri il tempo necessario per arrivare alla conclusione, perché, dopo le iniziative del comitato promotore, capeggiato anche qui da Antonio Gaspari, partite a ridosso della morte dell’ingegnere municipale nel 1838, l’incarico fu ufficializzato a Grazioso nel 1842. Il ruolo di Gaspari (doc. 3a, 3b) si rivela non indifferente nelle scelte progettuali e iconografiche, le discussioni intorno alle quali rallentarono molto la realizzazione: di sicuro Gaspari pretende un busto imperioso, di dimensioni “ben maggiori del vero”, per onorare l’immagine dell’architetto che aveva tra- sformato il volto della città ottocentesca. All’inaugurazione, il 31 luglio 1852, il busto di Barbieri troneggiava maestoso su un sarcofago posto come architrave, affiancato dalle figure simboliche di Verona e dell’ Architettura . Le critiche più fe- roci si abbatterono proprio su Verona . Grazioso aveva scelto di raffigurarla come un’elegante giovane donna, i capelli raccolti sul capo coronato da una piccola 29 30 31 32
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