Gli Spazzi
32 apriva la strada verso nuove possibilità, cercando di uscire dal modello classico. E intanto il lirismo della sua ispirazione e la qualità della sua mano si rivelano nei dettagli sui quali Grazioso si sofferma con perizia e sensibilità. Basta osser- vare il fregio che orna la parte superiore del sarcofago (foto 25): motivi vegetali si alternano a farfalle, mentre sta per spiccare il volo una gazza che nel becco tiene una perla. Immagini simboliche ed elegantemente allusive ai temi della vita e della morte, insieme virtuosisticamente dense di realtà. Molto diverso appare invece il Monumento Sparavieri del 1845 (foto 26, doc. 2a, 2b). Viene da pensare al ruolo determinante che deve aver giocato la com- mittenza per un ritorno così deciso e convinto – ma molto meno toccante rispetto alla precedente prova firmata al Monumentale di Verona da Grazioso – al modello canoviano ( foto 27 , Stele di Giuseppe Volpato , 1804-7, Chiesa dei SS. Apostoli, Roma), riproposto qui con poche varianti. Un angioletto, o genio della morte, con la testa reclinata come la dolente canoviana, piange stando in piedi davanti alle erme dei defunti. Altra introduzione, rispetto a Canova, è la presenza di un elegante uccello, una cicogna, che è simbolo dell’anima, della ciclicità dell’esistenza e dell’amore filiale, e forse allude al nome della famiglia committente. Mentre la vita privata di Grazioso lo vedeva convolare a nozze con Angeli- 25
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