Gli Spazzi

23 distrutto dai giacobini, di cui resta, nei depositi dei Civici Musei di Verona, solo il cappello dogale. Tornando alla Parrocchiale di Pacengo, man mano che procede la collabora- zione tra il maestro Zoppi e l’allievo Antonio Spazzi, con i Santi Pietro , Paolo e Giovanni sopra il timpano della facciata ( foto 11a, 11b, 11c e in apertura di capitolo) e con i due Angeli (foto 12) sul frontone della porta, il divario tra la vena barocca del primo, ricco di movimenti nei panneggi, e la tendenza classicheggiante del secondo aumenta fino a farsi più definita nel San Domenico (foto 13) , nella Santa Rosa da Lima (foto 14) della cappella della Vergine a lui attribuibili (insieme ai Quattro Dottori della Chiesa nelle nicchie agli angoli della navata) rivelando “un deciso orientamento verso la composizione misurata, la sobrietà di affetti e l’at- tenzione alla tradizione classica che si vanno affermando nel gusto corrente” 13 . Antonio è capace di fare scelte innovative, ma anche di adeguarsi alle esigenze della committenza, e la fama della sua bottega si afferma velocemente. Tanto 13 U. Bazzotti 2011, p. 306. 13 14

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